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A partire dalle creature effimere che popolano il suo teatro della vita, con tanto di costumi e pose, come le bizzarre modelle dal viso contratto in smorfie grottesche, maschere patetiche che nascondono l'angoscia e il male di vivere. I riferimenti a Toulouse Lautrec, Manet e, soprattutto nei paesaggi,
a Cèzanne, sono interpretati dall'artista con un linguaggio espressivo
assolutamente originale all'insegna di una tavolozza infuocata di rossi,
cobalti e gialli stesi sulla tela con un gesto rapido e impetuoso che,
a suon di grumi, tratteggi e fendenti, trasformano l'immagine dipinta
in un caleidoscopio di colori e movimento. |